C – GRANDI INVENTORI

C – GRANDI INVENTORI

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CARLSON Chester
 (Seattle, 8 febbraio 1906 – New York, 19 settembre 1968) 
Fisico americano, inventore della xerografia, un processo di riproduzione fotografica a secco.
Nel 1914, Carlson lavorava all’ufficio brevetti di una ditta newyorkese di apparecchiature elettroniche, ed era sempre più amareggiato dalle difficoltà che incontrava a copiare tutte le descrizioni minuziose e tutti i disegni dei brevetti. Pensò che ci sarebbe proprio voluta una macchina copiatrice capace di fornire copie nitide e in breve tempo, e passò diversi anni a studiare libri di tecnica alla Biblioteca Pubblica di New York.
Nel 1938 quella macchina era già cosa fatta, e il 22 ottobre, nel suo laboratorio di Astoria (New York), Carlson stampò la prima copia xerografica: un foglio su cui aveva scritto “10-22-38, Astoria”.
Negli anni che seguirono, una ventina di fabbriche respinsero – e fecero male – la proposta di costruire quella macchina.
Finalmente, nel 1947, Carlson trovò una piccola ditta – che poi diventò la mastodontica Xerox Corporarion – disposta a finanziare l’invenzione.
Al momento della sua morte, tra diritti di brevetto e azioni della società, Carlson era riuscito ad accumulare una ingente fortuna, pari quasi a cinquanta milioni di dollari.
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CAROTHERS Wallace Hume
 (Burlington, 27 aprile 1896 – Wilmington, 29 aprile 1937) 
Chimico americano, inventore del nylon.
Nel 1931 Carothers, allora direttore del settore ricerche della società chimica americana Du Pont, ideò una materia sintetica con proprietà simili a quelle della seta naturale. Era la prima fibra tessile interamente artificiale, e venne chiamata nylon.
Intorno al 1880, il chimico francese Hilaire Chardonnet aveva già realizzato un tipo di seta artificiale ricavata dalla cellulosa, che era stato denominato rayon.
In seguito Carothers fu colpito da un grave esaurimento nervoso, e nel 1937 si suicidò.
Il nylon era stato brevettato due anni prima, e nel 1938 si cominciò a usarlo industrialmente per fare le setole degli spazzolini da denti. Da allora, grazie alla sua robustezza e alla sua leggerezza, il nylon è stato utilizzato, fra I’altro, per fabbricare calze, camicie e paracadute.
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CARTWRIGHT Edmund
 (Marnham, Nottinghamshire, 24 aprile 1743 – Has tings, 30 ottobre 1823) d.p.
Ecclesiastico inglese, inventore del telaio meccanico.
Nel 1784 Cartwright andò a visitare le filande di cotone di Richard Arkwright a Cromford, nel Derbyshire, e pensò che si sarebbe potuto costruire una macchina anche per tessere.
Un anno dopo costruì e brevettò il telaio meccanico e aprì uno stabilimento di filatura e tessitura a Doncaster, nello Yorkshire.
Nel 1789, Cartwright inventò anche una macchina per pettinare la lana e tre anni dopo un’altra macchina per fabbricare la corda.
Per perfezionare queste invenzioni Cartwright spese, di tasca propria, qualcosa come 40.000 sterline, e ben presto rimase a corto di denaro.
Nel 1793 abbandonò l’attività e cedette i diritti di brevetto ai fratelli Charles e John.
Un riconoscimento, però, lo ebbe nel 1809, quando il Parlamento inglese gli concesse un premio di 10.000 di sterline “per il servizio reso al pubblico con l’invenzione del telaio meccanico”.
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CASELLI Giovanni
 (Siena, 25 maggio 1815 – Firenze, 5 ottobre 1891) 
Dopo aver studiato a Firenze, sotto la guida del famoso fisico Leopoldo Nobili, dimostrando ben presto una predisposizione agli studi scientifici, nel 1836 Caselli vesti l’abito talare e si dedicò all’insegnamento di lettere e storia in diverse città italiane.
Nel 1841 approdò a Parma, su invito del conte Sanvitale, come precettore dei suoi figli.
I sentimenti patriottici di Caselli trovarono un’eco favorevole nella famiglia ospite, anch’essa sensibile ai nuovi ideali nazionali. Ma questo costò a Caselli l’eslio da Parma, nel 1849.
Ritornato a Firenze, si dedicò ai suoi studi preferiti, approfondendo in un piccolo laboratorio le proprie conoscenze di elettricità e meccanica.
E nel 1854 fondò La Ricreazione, un giornale di divulgazione scientifica.
Il 2 giugno 1855 Caselli invitò nel suo laboratorio alcune eminenti personalità fiorentine ad assistere ad alcune esperienze di trasmissione elettrica di testi e di disegni, mediante un sistema detto pantelegrafo.
L’anno dopo costruì il primo pantelegrafo operativo che portò con sé a Parigi in un ennesimo viaggio. Lì, guadagnata la stima del fisico francese Léon Foucault, venne da questi presentato a Louis Froment, celebre costruttore di strumenti
e apparecchi elettrici. Invitato a lavorare nelle Officine Froment, negli anni successivi Caselli si consacrò interamente al perfezionamento della sua invenzione.
Il 10 gennaio 1860, Napoleone III visitò le Officine Froment per conoscere personalmente l’inventore di quella macchina che stava suscitando la curiosità generale.
Per quell’occasione, il ritratto dell’imperatore francese fu trasmesso grazie al pantelegrafo e Caselli ricevette le congratulazioni di Napoleone III, che gli assicurò che sarebbe stato fatto tutto il possibile per adottare ufficialmente il nuovo apparecchio nello Stato francese.
Il 24 aprile 1864, il pantelegrafo fu adottato dal servizio telegrafico francese e vennero fissate le tariffe per il suo uso.
Il 16 febbraio 1865 il pubblico fu ammesso per la prima volta a trasmettere con il pantelegrafo dispacci fra Parigi e Lione.
Nel 1867 le autorità francesi decisero di impiegare sulla linea Marsiglia-Lione l’apparecchio di Caselli, offrendo al suo inventore il posto, ottimamente retribuito, di ispettore generale del servizio “teleautografico” francese. Ma Caselli rifiutò, ancora una volta fedele al proprio patriottismo che gli impediva di essere naturalizzato francese, una condizione implicita nell’accettazione di quell’incarico.
Ritornò in Italia, nella natia Siena.
E da lì a qualche anno, chiuse serenamente la sua esistenza iI 5 ottobre 1891, a Firenze.
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CAYLEY Sir George
(Brompton, 27 dicembre 1773 – 15 dicembre 1857) d.p.
Inventore inglese. Costruì il primo aliante pilotato da un uomo e inventò quelli che in seguito si sarebbero chiamati cingoli.
Nel settembre del 1851, Cayley ordinò al suo cocchiere di pilotare un aliante su una piccola vallata nei pressi di Brompton, nello Yorkshire. Il velivolo volò per circa 500 metri e poi precipitò con un tonfo. Il cocchiete – si chiamava John Appleby – si tirò fuori dalla carcassa e tornò dal padrone.
“Sir George”… disse… “desidero licenziarmi. Sono stato assunto per guidare, non per volare!”
CEREBOTANI Luigi
 (Lonato, 11 gennaio 1847 – Verona, 19 ottobre 1928) d.p.
Nato a Lonato, in provincia di Verona, Luigi Cerebotani si addottorò a Roma, dove trascorse alcuni anni in Vaticano, come cappellano.
Nel 1871 lasciò l’Italia come segretario al seguito del cardinale G.A. Hohenlohe a Monaco di Baviera. In questa città cominciò a dedicarsi alla ricerca scientifica, assecondando la propria particolare inclinazione. E installò un laboratorio nel quale condusse una serie di interessanti esperimenti in diversi campi.
Il risultato fu l’invenzione di un sistema per misurare la distanza fra un punto mobile e un obiettivo immobile, sistema adottato dalla marina tedesca.
Nel 1909, monsignor Cerebotani ideò un apparecchio da lui chiamato teletipografo per la trasmissione di testi in telegrafia aritmica, che si può considerare la prima telescrivente.
L’apparecchiatura fu adottata dal governo francese, dallo Stato del Vaticano e in alcune province tedesche.
Negli anni seguenti Cerebotani si dedicò anche allo studio della telefonia e della trasmissione di immagini a distanza.
In quest’ultimo campo riusci a realizzare un congegno simile al pantelegrafo di Caselli, ma notevolmente migliorato.
CHAPPE Claude
 (Brûlon, 25 dicembre 1763 – Parigi, 23 gennaio 1805) d.p.
Francese, inventore del telegrafo a semaforo.
Nel 1794, durante la guerra tra la Francia e I’Austria, Chappe propose di impiantare una serie di semafori con segnali visivi tra Parigi e Lilla, per trasmettere i bollettini di guerra.
Con questo sistema di semafori, azionati a leva, in meno di un’ora si poté trasmettete la notizia della cattura, da parte degli Austriaci, del villaggio di Conde-sur-l’Escaut, nella Francia nord-orientale.
In seguito, quando altri inventori contestarono l’originalità della sua invenzione, Chappe – che era di carattere piuttosto malinconico – si tolse la vita.
CIERVA Juan de la
(Murcia, 21 settembre 1895 – Croydon, 9 dicembre 1936) 
Ingegnere spagnolo, inventore dell’autogiro.
Negli anni Venti, accadeva spesso che gli aeroplani si bloccassero in fase di decollo o di atterraggio, e molte vite andarono perdute per guasti ai motori.
Cierva cercò di rimediare a questo inconveniente inventando l’autogiro. Il velivolo era sostenuto
in aria da pale rotanti non azionate dal motore, ed era munito di un’elica convenzionale per imprimere all’apparecchio la velocità necessaria al decollo. La stampa lo definì “l’aeroplano a mulino”.
Il primo volo di prova avvenne ufficialmente nel 1925, alla base di Farnborough dell’aeronautica militare inglese.
Tre anni dopo, nel 1928,lo stesso Cierva pilotò l’autogiro attraverso la Manica, e in seguito l’apparecchio venne fabbricato da società industriali inglesi e americane per essere utilizzato in operazioni di ricerca e di ispezione.
Oggi è stato largamente sostituito dal più versatile elicottero che, a differenza dell’autogiro, è in grado di rimanere fermo in aria e di decollare e atterrare verticalmente.
Cierva rimase ucciso nel dicembre del 1916 in un incidente occorso a un aereo di linea, sul quale era salito come passeggero, che si bloccò nella fase di decollo, precipitando all’aerodromo di Croydon, in Inghilterra.
COCKERELL Sir Christopher
(Cambridge,4 giugno 1910 –  Hythe, Hampshire, 1 giugno 1999) 
Costruttore navale inglese, inventore dell’hovercraft .
Nel 1950 Cockerell comprò un cantiere per piccole imbarcazioni vicino alla città di Norwich con l’intento di migliorate le prestazioni delle imbarcazioni da lui costruite.
Pensò che, se un’imbarcazione avesse potuto viaggiare sostenuta da un cuscino d’aria, questo avrebbe ridotto l’attrito dell’acqua e la resistenza delle onde, e si mise a fare esperimenti con un modellino, fatto di pezzi recuperati da diversi utensili domestici.
Cinque anni dopo, superate numerose difficoltà tecniche, Cockerell brevettò la sua invenzione, che chiamò hoverctaft.
Nel 1959 venne varato a Cowes, nell’Isola di Wight, il primo modello sperimentale di hoverctaft. Quella stessa estate venne compiuta la prima traversata della Manica in hovercraft da Dover a Calais.
Nel 1968 venne istituito un servizio regolare di hovercraft attraverso la Manica, capace di trasportare viaggiatori e automobili a una velocità massima di 65 nodi.
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COLT Samuel
(Hartford, 19 luglio 1814 – Hartford, 10 gennaio 1862) 
Armaiolo americano, inventore dell’omonima pistola a sei colpi, usata nella guerra messicana del 1846.
Non ancora ventenne, Colt si imbarcò e viaggiò sui mari. Intanto fabbricò un modello in legno della sua pistola a ripetizione. La pistola vera e funzionante venne brevettata nel 1835.
Grazie ad essa Colt diventò uno degli uomini più ricchi d’America.
Nel 1843 ideò la prima mina navale telecomandata.
Dodici anni dopo fondò nella natia Hartford, nel Connecticut, la più grande armeria privata del mondo. Hartford è oggi la sede delle Industrie Colt.
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COUSTEAU Jacques-Yves
 (Saint-André-de-Cubzac, 11 giugno 1910 – Parigi, 25 giugno 1997)
Oceanografo francese, esperto di cinematografia subacquea e inventore dell’autorespiratore.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Cousteau era ufficiale della marina francese. Trovò comunque il tempo di compiere esperimenti con l’autorespiratore subacqueo, sua ultima invenzione.
Nel 1942, assieme al suo collaboratore, l’ingegnere francese Emile Gagnan, collaudò segretamente l’autorespiratore all’interno di un carro armato nella Parigi occupata dai Tedeschi.
L’anno successivo, il collaudo avvenne sott’acqua in una zona deserta della Riviera francese.
L’autorespiratore, un’attrezzatura subacquea portatile, costituisce una riserva autonoma di aria alla giusta pressione e permette a chi lo usa di muoversi liberamente sott’acqua come un pesce.
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CROSBY Caresse 
(New Rochelle, New York, 20 aprile 1891 –  Roma, 26 gennaio 1970) d.p.
Caresse Crosby and her whippet.jpg
Donna di mondo americana, ideatrice del reggipetto.
Nel 1913 la signora Crosby – allora si chiamava semplicemente Mary Phelps Jacob – era una delle debuttanti più in vista di New York. Partecipava a tutti i trattenimenti danzanti, anche tre in una sola serata, e si sentiva impacciata dal busto, che allora tutte le donne portavano strettamente allacciato. Per poter “ondeggiare e danzare comodamente”, abbandonò quella “corazza di stecche di balena” e con due fazzoletti e qualche nastro rosa si fece un reggipetto.
“Il risultato fu delizioso”, scrisse in seguito. “Mi muovevo molto più liberamente, con la sensazione di essere quasi nuda, e nello specchio mi vedevo ben modellata e in ordine”.
Volle poi cambiare il nome di battesimo in Caresse per far piacere al suo secondo marito,  playboy milionario Harry Crosby.

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