M – GRANDI INVENTORI

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MAELZEL Johann Nepomuk (Mälzel)
(Regensburg, 15 agosto 1772 –  La Guaira , Venezuela, 21 luglio 1838) 
Tedesco, fabbricante di strumenti musicali e creatore del metronomo a orologeria.
Un segnatempo musicale era già stato inventato nel 1812 da Dietrich Winkel, un tecnico di Amsterdam. Maelzel lo vide, vi aggiunse una scala graduata per il peso scorrevole sulla bacchetta oscillante, e nel 1816 presentò la sua “invenzione”.
Winkel gli intentò causa e la vinse.
Ma intanto il tedesco aveva già venduto una gran quantità di quegli strumenti.
In seguito Maelzel, che aveva anche fatto dei cornetti acustici per l’amico Beethoven, andò a vivere in America e là mori, dopo aver accumulato un capitale di 500.000 dollari.
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MARCONI Guglielmo
(Bologna 1874 – Roma 1937)
Fisico italiano, inventore del primo sistema funzionante di telegrafia senza fili.
Nel 1895, dopo un intero anno di esperimenti compiuti nella soffitta di due camere della villa paterna di Pontecchio, nei pressi di Bologna, Marconi inviò un segnale radio dal suo giardino a un campo situato a circa 3 km di distanza.
L’anno successivo offri la sua invenzione al Ministero italiano delle Poste e Telegrafi, dove però non venne giudicata granché superiore al telegrafo elettrico che trasportava sul fili il ticchettio dei messaggi. Dopo questa delusione, Marconi e la madre Annie, di origine irlandese, che lo aveva incoraggiato sin dal principio, si trasferirono a Londra. Qui, nel giugno del 1896, Marconi chiese il brevetto per il primo apparecchio radiotelegrafico del mondo.
Il mese successivo diede un’apprezzata dimostrazione del suo sistema ai funzionari del Ministero delle Poste inglese, cui ben presto fecero seguito altre dimostrazioni tenute nella piana di Salisbury alla presenza di osservatori dell’Ammiragliato e del Ministero della Guerra.
In dicembre vi fu ancora un’altra dimostrazione pubblica a Londra, e sette mesi dopo Marconi costituì la Wireless Telegraph and Signal Company Limited, in seguito ribattezzata Marconi’s Wireless Telegraph Company Ltd.
Nel 1897 la telegrafia senza fili aveva già una portata di 20 km.
Nel 1899 Marconi inviò segnali attraverso la Manica da una stazione situata a South Foreland, nel Kent, in Inghilterra, a un’altra distante 50 km, situata a Wimereux, nei pressi di Boulogne in Francia.
Quello stesso anno la telegrafia senza fili venne usata su due navi americane per comunicare a New York l’andamento dell’America’s Cup, la regata internazionale che si tiene al largo della costa orientale degli Stati Uniti.
E finalmente, nel 1901 il primo messaggio radiotelegrafico attraversò l’Atlantico.
Marconi considerò la radio unicamente dal punto di vista delle comunicazioni, mostrando ben poco interesse per lo sviluppo delle trasmissioni d’intrattenimento a carattere popolare, che in America incominciarono prima della Prima Guerra Mondiale.
Nel 1909 ricevette il Premio Nobel per la fisica assieme al fisico tedesco Karl Ferdinand Braun, che aveva grandemente esteso la portata della trasmittente di Marconi.
In seguito lo scienziato italiano dedicò i suoi studi allo sviluppo delle comunicazioni radio a onde corte, che costituirono in gran parte la base delle trasmissioni a grande distanza del mondo odierno.
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MAXIM Sir Hiram Stevens
(Sangerville, 4 febbraio 1840 – Londra, 24 novembre 1916) 
Hiram Maxim, inginocchiato accanto a una delle sue mitragliatrici, che furono adottate dall’esercito inglese nel 1891. In seguito Maxim si dedicò allo studio del volo umano, non raggiungendo però risultati apprezzabili.
Ingegnere anglo-americano, inventore della prima mitragliatrice automatica.
Nel 1881 Maxim incominciò a interessarsi di armi militari e fabbricò un fucile azionato dal rinculo. Lo offrì ai Ministeri della Guerra e della Marina degli Stati Uniti, ma entrambi respinsero l’offerta, dicendo che l’arma era troppo complicata e poco pratica.
Maxim portò allora questo prototipo di mitragliatrice in Inghilterra, dove venne subito accettato dal Ministero della Guerra.
Nel 1891 la mitragliatrice divenne un’arma regolamentare in dotazione all’esercito inglese.
Maxim si stabili in Inghilterra e vi fondò la Maxim Gun Company, che in seguito si fuse con la fabbrica d’armi Vickers.
Le sue mitragliatrici vennero usate nelle campagne inglesi del Sudan, e c’era un ritornello popolare che diceva:
“Qualunque cosa accada, non ci recherà danno
Noi abbiamo la Maxim e loro non ce l’hanno”.
Nel 1900 Maxim prese la cittadinanza inglese e l’anno successivo venne nominato cavaliere. Durante la Prima Guerra Mondiale, tutti gli eserciti degli Stati belligeranti erano armati di mitragliatrici, che erano state vendute a tutti i governi europei.
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MÈGE-MOURIÈS Hippolyte
 (Draguignan 24 ottobre 1817 – Parigi, 31 maggio 1880) 
Chimico francese, inventore della margarina.
Nel 1866 si verificò in Francia una grave penuria di burro e il governo lanciò un bando per trovarne un surrogato economico.
Un surrogato del genere, Mège-Mouriès lo stava già cercando da due anni, e aveva fatto degli esperimenti con mucche magre e denutrite. Il suo ragionamento era che, poiché i grassi contenuti nel latte provengono dal sego, quel grasso denso che avvolge il ventre e le reni delle mucche, questo poteva essere utilizzato come base per un surrogato del burro.
Si procurò il sego dagli scarti dei macelli e, dopo mesi di prove, riuscì a combinarlo con vari ingredienti, fra cui latte scremato, pancetta di maiale, mammella di mucca e bicarbonato di soda. Agitò, raffreddò e pressò la miscela fino a ottenere una sostanza solida.
Il prodotto finale, brevettato nel 1869, aveva un colore perlaceo, e Mège-Mouriès lo chiamò margarina, dalla parola greca margarites che significa perla.
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Fratelli MONTGOLFIER  
Joseph Michel Montgolfier (Annonay, 26 agosto 1740 – Balaruc-les-Bains, 26 giugno 1810) 
Jacques Étienne Montgolfier (Annonay, 6 gennaio 1745 – Serrières, 2 agosto 1799)
Inventori della mongolfiera, cioè del pallone ad aria calda.
La prima ascensione libera ebbe luogo il 21 novembre 1783, quando un pallone tutto decorato d’azzurro e d’oro, costruito dai Montgolfier, si involò dal Bois de Boulogne, presso Parigi.
A bordo erano Jean Pilâtre de Rozier e il marchese François Laurent d’Arlandes.
I fratelli Joseph ed Etienne Montgolfier, fabbricanti di carta di Annonay, dopo vari tentativi avevano realizzato un pallone di carta, che lanciarono nel cielo della loro città il 5 giugno 1783, al cospetto dell’intera cittadinanza.
Il re Luigi XVI si interessò a questo esperimento e invitò i Montgolfier a ripetete la prova alla Reggia di Versailles.
Il 19 settembre 1783, alla presenza del re e della regina, fu lanciato un grande pallone di 41 piedi di diametro, sotto il quale venne appeso un ampio paniere, in cui erano sistemati un montone, un gallo e un’anitra, che furono quindi i primi “passeggeri” dell’aria.
Dopo questa brillante ascensione, Etienne Montgolfier costruì un altro pallone, più  grande e molto decorato, con il quale compì degli esperimenti metodici di ascensione.
Nell’ottobre del 1783 effettuò brevi ascensioni, assistito a bordo da Jean Pilâtre de Rozier, prima di alcuni piedi e poi di 80 e 250 piedi.
Sempre in quei giorni, Pilâtre de Rozier fu accompagnato da Girond de Villette in ascensioni fino all’altezza di 124 piedi.
E si giunse finalmente al fatidico giorno, il 21 novembre 1783, quando la mongolfiera si alzò nel cielo di Parigi, con a bordo Pilâtre de Rozier accompagnato questa volta dal marchese d’Arlandès. I due sorvolarono Parigi, atterrando a Butte-aux Cailles entro il Mulino di Merveilles e il Mulino Vecchio.
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MORSE Samuel
 (Charlestown, 27 aprile 1791 – New York, 2 aprile 1872)
Pittore ritrattista americano, ideatore dell’omonimo alfabeto.
Nel 1812, mentre si trovava a bordo di un veliero, durante una traversata dell’Atlantico, gli capitò di ascoltare una conversazione sull’elettromagnete.
Morse, allora professore di disegno all’Università di New York, ne trasse l’ispirazione per studiate un particolare sistema di segnalazione basato sull’elettricità, che un giorno avrebbe potuto dare maggiore sicurezza ai navigatori.
Morse in seguito inventò un alfabeto fatto di segni, che potevano essere trasmessi col suo telegrafo elettrico. Venne coperto di gloria e onori e la sua invenzione si diffuse in tutto il mondo con grande clamore.
L’alfabeto Morse, con l’invocazione internazionale di soccorso SOS (tre punti-tre linee-tre punti) contribuì attivamente a salvare innumerevoli vite durante i naufragi.

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