CARICA DEI LANCIERI – Umberto Boccioni

CARICA DEI LANCIERI (1916) Umberto Boccioni
Collezione di Riccardo e Magda Jucker, Milano, Italia
Collage in tempera cm 50 x 32 

Una tempera futurista di Umberto Boccioni

È facile, nella pittura, trovare tecniche miste con tempera e acquerello,  tempera e olio, tempera e collage. Il periodo del primo futurismo in Italia fu pieno di invenzioni e di novità, come il cubismo, suo diretto concorrente.
Anche se visivamente futurismo e cubismo sono simili, la loro teoria è completamente diversa. Per spiegare questa differenza, vi farò un esempio: se copiamo un viso o una figura e la copiamo di fronte, sappiamo comunque che questa figura sta contemporaneamente vivendo di profilo o di scorcio, o dall’alto o dal basso, o con gli occhi chiusi o con la bocca aperta.
Se noi dipingiamo contemporaneamente tutti questi aspetti avremo quei caratteristici ritratti alla Braque.
Il futurismo, invece, coglie il movimento, o particolari del movimento, riproducendoli nella loro continuità nello spazio. Potete osservare qualche cosa di simile in una fotodinamica.
Umberto Boccioni fu, con Giacomo Balla, una delle punte del movimento futurista. Figurativo sublime e sempre alla ricerca di violente emozioni, provò esperienze pittoriche di ogni genere e con ogni tecnica.
Nato a Reggio Calabria nel 1882, fu uno dei firmatari del “Manifesto dei pittori futuristi”. Questo manifesto era un grido di ribellione a tutto ciò che di decadente c’era nelle scuole d’arte e nei pittori che, pedissequamente, si rifacevano alla pittura del passato. Tra l’altro in questo manifesto era scritto:
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Via critici, compiacenti lenoni! Via accademie gottose, professori ubriaconi e ignoranti! Via! Domandate a questi sacerdoti del vero culto, a questi depositari delle leggi estetiche dove siano oggi le opere di Giovanni Segantini; domandate loro perché le commissioni ufficiali non si accorgono dell’esistenza di Gaetano Previati. Domandate loro dove sia apprezzata la scultura di Medardo Rosso! … E chi si cura di pensare agli artisti che non hanno vent’anni di lotte e di sofferenze) ma che pur vanno preparando opere destinate ad onorare la patria? Hanno ben altri interessi da difendere, i critici pagati! Le esposizioni, i concorsi, la critica superficiale e non mai disinteressata condannano l’arte italiana all’ignominia di una vera prostituzione!
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Sono passati molti anni e potremmo dire le stesse cose dei nostri critici attuali.
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Boccioni morì giovanissimo, a 34 anni, per una caduta da cavallo. Per motivi politici i futuristi furono dimenticati. Oggi, a distanza di anni, sono stati rivalutati e dobbiamo dire che erano veramente bravi.
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Nel dipinto raffigurato Carica dei lancieri, il colore viene dato con un pennello largo e piatto di setola; è una evidente derivazione della tecnica divisionista: il bianco compenetra nel nero attraverso tratti che si fondono più per effetto ottico che per vera e propria fusione pittorica.
I collage di fondo possono essere ottenuti con la tempera lavorata in maniera particolare; il colore e la dinamica del disegno danno al quadro un movimento e un senso della velocità che nemmeno un filmato potrebbe dare; infatti il film può visualizzare solo il fenomeno ottico della velocità, mentre i dipinti futuristi ci trasmettono l’emozione della velocità, ovvero la traccia che resta nella nostra memoria della velocità.
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Ritratto del pittore Umberto Boccioni (1914)
Emilio Sommariva (1883 – 1956) p.d.
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