AMORE VINCITORE – Amor vincit omnia – Caravaggio

Amore vincitore (1598-1599)
Michelangelo Merisi detto il Caravaggio
Berlino, Staatliche Museen
Olio su tela cm  154 x 110 

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In scattante e ambigua figura del ragazzino è un esempio del mondo dei vicoli da cui Caravaggio attinge modelli e spunti. L’immagine simboleggia la vittoria dell’amore sulle arti, qui rappresentate da libri e strumenti disposti in pittoresco disordine, a ennesima conferma della minuziosa cura di Caravaggio nella pittura di nature morte e della sua predilezione per i soggetti musicali.

Caravaggio abbandona le grandi macchine compositive cresciute sugli schemi rinascimentali; abbandona le convenienze della “pittura di istoria” allora in voga, elude le impalcature ideologiche di ogni accademia, e presenta nelle sue opere brani di vita quotidiana, colti nella verità schietta e semplice del loro farsi.
Un fanciullo che monda una pera, un fanciullo morso da un ramarro, una coppia di bari, una ragazza intenta ad asciugarsi i capelli…, ecco quello che oppone Caravaggio alle pompose macchine accademiche, motivi semplici realizzati in forme altrettanto semplici e vere; motivi immediati senza l’appoggio di disegni preparatori, senza la complessa elaborazione dei quadri di storie, senza avanti e senza indietro: una pittura in presa diretta, interessata solo a se stessa, ai suoi interni valori, alla sua verità più intima e segreta.

Il dionisiaco Amore vincitore dei musei di Berlino, molto raffinato nei particolari, è l’annuncio di un tempo nuovo, di scatti animati e di nuove tensioni.

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Ritratto di Caravaggio di Ottavio Leoni, 1621 ca.
(Carboncino nero e pastelli su carta blu, 23,4 × 16,3 cm)
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