DECOLLAZIONE DEL BATTISTA – CARAVAGGIO

DECOLLAZIONE DEL BATTISTA (1608)
CARAVAGGIO (1573-1610)
ORATORIO DELLA CATTEDRALE DI S. GIOVANNI, LA VALLETTA – MALTA
Olio su tela cm 361 x 520

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La tela, di grandissime dimensioni, venne eseguita da Caravaggio nel 1608 durante il soggiorno nell’isola di Malta, dove si era rifugiato, protetto dai Cavalieri di Malta, dopo la fuga da Roma. L’azione, drammaticamente illuminata da una cupa luce, si sviluppa in primo piano, nella parte inferiore della tela. Il carnefice, dopo aver affondato la spada sul collo del Battista, disteso a terra a bocconi, si appresta a dargli il colpo di grazia con un co1tello. Due figure assistono all’esecuzione, affacciate da una finestra a grate, che indica che l’episodio si svolge all’interno di un’austera prigione.
I soliti personaggi caravaggeschi fanno la loro comparsa: la vecchia e lo sgherro a torso nudo.
Scomparsa la passionalità delle opere del periodo napoletano, come ad esempio, La Madonna del Rosario (Vienna, Kunsthistorisches Museum), l’opera de La Valletta ci presenta un dramma pacato, dove ogni personaggio è isolato all’interno del proprio tragico ruolo.
La tela è considerata, insieme al Seppellimento di Santa Lucia di Siracusa, il capolavoro della tarda attività di Caravaggio: il Longhi l’apostrofò come “il più bel quadro del secolo”.

La sua bellezza e la sua fama stimolarono molti pittori italiani ad affrontare il viaggio verso Malta: fra questi anche il Bellori (1672), biografo di Caravaggio, che ne fornì una minuziosa descrizione.

Il quadro venne offerto da Caravaggio all’Ordine dei Cavalieri di Malta come ringraziamento per la nomina di “Cavaliere di Grazia” ricevuta il 14 luglio 1608.
Fu subito destinato a decorare la parete di fondo dell’ Oratorio dell’Ordine nella chiesa conventuale dei Cavalieri di Malta (attuale cattedrale de La Valletta), dove si può ammirare ancora oggi.
La grande tela è stata restaurata in Italia nel 1955, un lavoro accurato che ha consentito di mettere in luce la firma “F. (frate) MICHELA…”, incisa nel rivolo di sangue che fuoriesce dal collo del Battista.

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Il soggiorno di Caravaggio a Malta

Fuggito da Roma dopo l’omicidio di Ranuccio Tommasoni, Caravaggio riparò nei feudi del principe Marzio Colonna nei dintorni di Roma, poi a Napoli e in Sicilia e, infine, si rifugio nell’isola di Malta, dove fu protetto dal Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, Alof de Vignacourt, ritratto dal Caravaggio nei quadri oggi conservati al Louvre di Parigi e alla Galleria Palatina di Firenze. Dopo pochissimo tempo dalla sua nomina a “Cavaliere di Grazia”, lo sciagurato pittore venne imprigionato probabilmente a causa di una lite. Nell’ottobre del 1608 egli riuscì ad evadere e ad abbandonare l’isola alla volta della Sicilia. Del periodo passato a Malta si conoscono cinque dipinti: i due ritratti del Vignacourt, l’Amorino dormiente (Firenze, Galleria Palatina), il San Girolamo scrivente, recentemente ritrovato a Malta dopo essere stato trafugato dal Museo isolano anni fa, e la Decollazione del Battista.

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Ritratto di Caravaggio di Ottavio Leoni, 1621 ca.
(Carboncino nero e pastelli su carta blu, 23,4 × 16,3 cm)

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