STRUMENTI MUSICALI – L’ARPA

Fonte immagine: HARP IN LA
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L’ARPA

Il particolare suono brillante rende l’arpa il più magico tra gli strumenti. Già usata nell’antico Egitto come strumento per accompagnare la voce e la danza, nel 1607 fu inserita per la prima volta in orchestra con l’opera Orfeo di C. Monteverdi.

Nacque così un nuovo repertorio, al quale si dedicò anche Georg Friedrich Händel che scrisse nel 1736 un concerto per arpa.
Nonostante ciò, fino al secolo XIX l’arpa fu considerata uno strumento da salotto e dovette attendere Mahler per essere accolta nell’orchestra sinfonica.
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L’origine dell’arpa è antichissima e risale probabilmente a 4.000 anni fa: nell’antico Egitto e in Mesopotamia aveva diverse forme e un numero variabile di corde.
Era conosciuta anche dagli ebrei, come testimonia la famosa arpa di Re David citata nella Bibbia.
Caduto l’Impero Romano, essa riapparve nel VI secolo presso i popoli nordici, in particolare celti irlandesi ed anglosassoni, come accompagnamento in brani popolari.
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Fuori dall’Europa e dal Medio Oriente, le arpe sono state per molto tempo utilizzate dai popoli dell’Africa, dell’Asia e del continente sudamericano.
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LA TECNICA

L’arpa è inclinata sulla spalla destra. 
La mano sinistra suona in genere le corde più lunghe e la destra quelle più corte.
Per ottenere la migliore sonorità le corde sono pizzicate quasi nel loro centro dalle prime tre dita e dal pollice. 
Ciascuna mano può eseguire al massimo accordi di quattro note.
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ESTENSIONI DELL’ARPA

NOTA PIÙ ACUTA
Il Sol diesis, tre ottave e mezza sopra il Do centrale
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NOTA PIÙ BASSA
Il Do bemolle, di tre ottave sotto al Do centrale,
per l’eccezionale estensione complessiva di sette ottave.
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POSIZIONE DELL’ARPA NELL’ORCHESTRA

L’arpa si colloca di solito alla sinistra del direttore, dietro ai secondi violini,  come mostrato in figura