TAMBURI
I tamburi, tra gli elementi più importanti della famiglia delle percussioni, sono strumenti di antichissima concezione. Erano usati in guerra dai Greci e da molte popolazioni antiche.
Di solito suonati in coppia, furono importati nel XIII secolo in Europa, con trombe e cornamuse, grazie alle crociate. Dai campi di battaglia arrivarono ai complessi di corte; dal secolo XVII fanno parte dell’orchestra.
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A differenza dei timpani, la grancassa non può essere accordata ad altezze specifiche.
È il tamburo più grande nell’orchestra, e per i suoi effetti ritmici diventò molto popolare tra i compositori romantici.
La grancassa più larga disponibile è per tradizione usata nelle esecuzioni del Requiem di Verdi.
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Il musicista francese Lully fu uno dei primi a usare i timpani in una orchestra; il suo mecenate, Luigi XIV, aveva un suo timpanista personale.
Haydn suonava i timpani e li inserì nelle sue sinfonie, così come Mozart e Beethoven.
In epoca moderna i timpani sono stati protagonisti di concerti e di lavori solistici.
Con la nascita del jazz, all’inizio del secolo XX, crebbe l’attenzione verso la ritmica: Gene Krupa fu il primo a eseguire e a sviluppare parti soliste per batteria.
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LA TECNICA
Le bacchette vanno tenute in orizzontale rispetto allo strumento (in alto), alternando la mano destra e la sinistra, colpo dopo colpo. Per suonare, la bacchetta nella mano sinistra è orientata all’interno (sotto).
I crescendo si ottengono percuotendo la pelle ai bordi per poi spostarsi verso il centro.
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ESTENSIONE DEI TIMPANI
(Tipica, per una coppia)
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NOTA PIÙ ALTA
Piccolo: Fa, mezza ottava sotto al Do centrale
Grande: Do, un’ottava sotto il Do centrale
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NOTA PIÙ BASSA
Piccolo: Si bemolle, una ottava e mezza sotto al Do centrale.
Grande: Fa, una ottava e mezza sotto al Do centrale
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POSIZIONE NELL’ORCHESTRA
I timpani, almeno una coppia e accordati diversamente, sono alle spalle dell’orchestra, insieme alle altre percussioni.
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PERCUSSIONI A SUONO DETERMINATO
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