OBOE E CORNO INGLESE
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L’oboe rappresenta il cuore della sezione dei fiati ed è uno degli strumenti preferiti da esecutori e compositori fin dal Settecento, quando iniziò a contrastare il predominio del violino. L’orchestra accorda sempre gli strumenti sul La dell’oboe, ed è soprattutto negli assoli che si evidenzia tutta la sua sottile espressività. Vivaldi, Händel e Mozart scrissero numerosi concerti per oboe solista, mentre al suo ruolo nell`orchestra diedero grande rilievo le sinfonie di Beethoven, Brahms e Mahler. Il corno inglese è un oboe tenore con un suono malinconico. I virtuosi dell’oboe sono generalmente ottimi esecutori anche del secondo strumento.
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L’oboe moderno nacque intorno al 1660 in Francia grazie all’opera di Jacques-Martin Hotteterre detto le Romain (Parigi, 29 settembre 1674 – Parigi, 16 luglio 1763) e di suo nipote Jacques, membri di una nota famiglia di costruttori e suonatori di strumenti a fiato. Furono soprattutto le composizioni di Carl Philipp Emanuel Bach e di François Couperin a sancirne il ruolo fondamentale nell’orchestra. In epoca moderna la sua funzione di strumento solista fu riscoperta da Richard Strauss e da tempo l’oboe è un componente fondamentale del quintetto di fiati. Tra gli oboisti che svilupparono la tecnica e la composizione vi fu Léon Jean Goossens, di cui si dice che sapesse ottenere dall’oboe gli stessi suoni del violino e per il quale Vaughan Williams scrisse il suo concerto per oboe e archi.
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LA TECNICA
Le dita della mano sinistra si trovano in prossimità dell’imboccatura; quelle della mano destra sono più in basso.
Per una buona esecuzione è essenziale avere una respirazione diaframmatica. Le labbra sono serrata sui denti e reggono delicatamente l’ancia doppia.
ESTENSIONE MUSICALE
OBOE
Nota più alta:
. Nota più bassa:
CORNO INGLESE
Nota più alta:
Il Do quasi due ottave sopra il Do centrale.
Nota più bassa:
POSIZIONE NELL’ORCHESTRA
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PERCUSSIONI A SUONO DETERMINATO
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