IL VIOLONCELLO
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Il suono caldo di questo strumento, nato in Italia nella seconda metà del secolo XVI, lo impose come solista e gli fece assumere un ruolo fondamentale nell’orchestra. È l’elemento grave della famiglia degli archi. A lungo apprezzato per le sue possibilità virtuosistiche, alla fine del XIX secolo ne sono state valorizzate anche le notevoli qualità espressive.
Il violoncello, nato in Italia nel secolo XVI, apparteneva a una famiglia di strumenti a corda realizzati con dimensioni variabili. I primi violoncelli avevano solo 3 corde ed erano più grandi di quelli attuali; dal principio del XVIII secolo lo strumento fu costruito e accordato come oggi noi lo conosciamo. Le sue dimensioni furono codificate dai leggendari liutai A. Amati e A. Stradivari. Luigi Boccherini, compositore italiano del Settecento e grande violoncellista, scrisse molto per questo strumento, così come Vivaldi e più tardi Brahms, Schumann e diversi compositori moderni.
Dal XX secolo, la sua popolarità come strumento solista si è consolidata grazie al valore di maestri come Pablo Casals.
LA TECNICA
Il violoncello si suona seduti. Lo strumento è tenuto tra le ginocchia, sorretto da un puntale. La mano sinistra è usata per la diteggiatura, la destra per le arcate
Escludendo le note ottenute a corde vuote, lo strumento si suona premendo lungo la tastiera (sopra) la punta delle dita sulle corde, diminuendone via via la lunghezza per riprodurre i suoni più acuti.
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GLA FAMIGLIA DEL VIOLONCELLO
ESTENSIONE MUSICALE
Nota più aCUTA:
. Nota più bassa:
POSIZIONE NELL’ORCHESTRA
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PERCUSSIONI A SUONO DETERMINATO
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