STRUMENTI MUSICALI – L’ORGANO

 

Definito il ‘Re degli strumenti” per le grandi dimensioni e la potenza del suono, l’organo racchiude in sé un’orchestra intera, offrendo una vasta gamma di timbri strumentali e di effetti sonori, tutti prodotti da un solo esecutore. Strumento per eccellenza del periodo Barocco e in particolare della musica di Johann Sebastian Bach (che ad esso dedicò numerose composizioni), il suo repertorio è uno dei più antichi e completi della musica occidentale.

La storia dell’organo inizia oltre 2000 anni fa. Il primo modello conosciuto fu costruito dal greco Ctesibio nel III secolo a.C. In seguito i Romani lo usarono nei teatri. Il funzionamento di questo strumento è molto complesso, ma il principio su cui si basa è semplice: il suono è prodotto dall’azione dell’aria che viene compressa all’interno di una serie di canne disposte in più file e collegate alla tastiera.
Le canne possono essere anche centinaia o migliaia; in un organo, ogni gruppo di canne produce suoni di timbro diverso.
Grazie alla sua complessità l’organo ha ispirato compositori ed esecutori di ogni tempo. Dietrich Buxtehude  (Bad Oldesloe o Helsingborg, 1637 – Lubecca, 9 maggio 1707) era un organista così popolare che il grande Bach si recò a piedi da Arnstadt a Lubecca per ascoltarlo. Bach stesso fu più noto come organista che come compositore. Verso la metà dell’Ottocento il rinnovato interesse per questo strumento diede grande impulso alla sua costruzione e alla composizione organistica, soprattutto da parte di musicisti come F. Mendelssohn-Bartholdy e C. Franck, cui fece seguito nel Novecento O. Messiaen.

L’organo elettronico, inventato nel 1935 da Laurens Hammond (Evanston, 11 gennaio 1895 – Cornwall, 3 luglio 1973), pur rappresentando un’alternativa all’organo tradizionale, non supera il suono maestoso del1’organo inserito nel suo contesto naturale, tra le volte di una chiesa o di una cattedrale.

 

 

 

LA TECNICA

L’organo può avere fino a tre tastiere per le mani (manuali) e una tastiera per i piedi. L’organista muove le mani da un manuale all’atro, azionando nello stesso momento i pedali per ottenere 3 suoni più bassi.

Le combinazioni sonore possono essere variate solo azionando i registri (sopra) e non direttamente con la pressione delle dita sui tasti, come nei pianoforte.

 

GAMMA DELL’ORGANO DA CHIESA

Nota più aLTA:

Il Do tre ottave sopra il Do centrale

Nota più bassa

Il Do due ottave sotto il Do centrale

Estensione del manuale:
61 note (5 ottave)

Estensione della pedaliera:
32 note (2 ottava e mezza)

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