PERCUSSIONI A SUONO DETERMINATO
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Sono così chiamati gli strumenti a percussione che producono suoni d’altezza ben definita: le campane, i tamburi, il gong, la glassharmonika, etc. Tre sono quelli più frequentemente utilizzati: la celesta (celebre nel balletto Lo schiaccianoci di Tchaikovsky), il vibrafono e le campane tubolari.
CELESTA
CAMPANE TUBOLARI
VIBRAFONO
Le percussioni a suono determinato diventarono famose con il jazz dei primi del Novecento, grazie a musicisti come R. Norvo, virtuoso della marimba, e Lionel Hampton, che per primo introdusse il vibrafono nella musica jazz, facendolo diventare una componente essenziale dell’orchestra. V. Williams lo utilizzò per rappresentare il gelo nella sua Sinfonia antartica, mentre Milhaud scrisse un concerto per marimba e vibrafono.
Le campane tubolari sono invece spesso utilizzate nell’orchestra per riprodurre le campane da chiesa, come nella Tosca di Puccini. Il suono delicato della celesta è stato infine utilizzato da R. Strauss e da Bartók nella sua Musica per archi, percussioni e celesta.
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LA TECNICA
Le campane tubolari vengono percosse con i mazzuoli, mentre per il vibrafono si usano bacchette impugnate tra il pollice e l’indice. Per gli accordi si utilizzano sempre due bacchette (sopra).
Le barrette del vibrafono vengono percosse nel centro per sfruttare ai meglio l’effetto di risonanza prodotto dai dischi mobili posti nella parte superiore dei risuonatori.
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ESTENSIONE MUSICALE
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CAMPANE TUBOLARI
Nota più alta:
. Nota più bassa:
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CELESTA
Nota più alta:
Il Do quattro ottave sopra il Do centrale.
Nota più bassa:
Per un’estensione complessiva di cinque ottave
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Nota più alta:
. Nota più bassa:
Per un’estensione complessiva di tre ottave
POSIZIONE NELL’ORCHESTRA
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