2 – GIOCONDA o MONNA LISA – LEONARDO DA VINCI

GIOCONDA (1503 – 1513 e dopo)
Leonardo da Vinci (1452-1519)
Museo del Louvre – Parigi
Olio su tela tavola di pioppo cm. 77 x 53

Leonardo, al di là delle definizioni romanzesche ed enigmatiche che la storia della critica ed anche la leggenda hanno intessuto attorno a questo viso di donna, esprime in quest’opera, in una potente sintesi, tutta la sua visione filosofica della vita, del trascorrere e trascolorare del tempo, della ambiguità della luce e delle forme, dello sfuggire dei sentimenti, della inarrestabilità dei fenomeni naturali del paesaggio. La donna ritratta è Monna Lisa del Giocondo, più semplicemente detta La Gioconda. Leonardo, nel periodo in cui esegue i cartoni preparatori per la Battaglia di Anghiari, risiede nei pressi della casa di Francesco del Giocondo e di sua moglie Monna Lisa. La donna conduce una vita ritirata a seguito della prematura scomparsa della figlioletta. Forse e per questo che dal volto della Gioconda traspare una velata tristezza, malgrado il sorriso, che resiste ad ogni tentativo di interpretazione: è qui che risiede il fascino esercitato dal dipinto e la difficoltà interpretativa per i critici. Si dice anche che durante le sedute di posa Leonardo chiamasse dei musici affinché, con le loro melodie, influissero sull’espressione del volto della giovane donna. Il paesaggio, tipicamente toscano, è il frutto delle osservazioni scientifiche dell’artista nella Valle dell’Amo e nella Val di Chiana. Anch’esso è misterioso e impreciso, quasi in intima consonanza col volto della Gioconda.

Leonardo non si separò mai dalla “sua Gioconda” e questo attaccamento non è ancora stato spiegato: sia stato per inclinazione naturale (si dice che fosse il volto di una donna amata) o perché ritenesse di aver raggiunto in quest’opera la pienezza dei suoi intenti pittorici. Il consenso critico verso questo capolavoro è particolarmente ampio, inizia con Vasari e non si è ancora spento. L’avventura del famoso “furto”, nel 1911, e del suo ritrovamento non meno sorprendente hanno contribuito ad aumentare il suo
mistero.

Leonardo a Firenze e a Milano

Dopo il trasferimento da Firenze a Milano nel 1482, al servizio di Ludovico il Moro, Leonardo attraversa un periodo molto fecondo per ogni sua attività speculativa; in pittura realizza capolavori quali la Vergine delle Rocce e l’Ultima Cena di Santa Maria delle Grazie. Quando nel 1499 la Lombardia cede al dominio dei Francesi, l’artista emigra prima a Mantova, poi a Venezia, ben deciso comunque a raggiungere nuovamente Firenze, dove lo attende un compito grandioso: un affresco raffigurante la battaglia di Anghiari, opera in grado di fronteggiare in Palazzo Vecchio la michelangiolesca Battaglia di Cascina. Di questo progetto, mai andato a compimento per varie motivazioni tecniche ed anche politiche, rimangono alcuni studi di straordinaria potenza che sintetizzano il furore eroico di una intera umanità. È di questo periodo il celeberrimo ritratto della Gioconda, destinato a divenire in breve tempo l’opera d’arte più famosa del mondo, e quindi più soggetta a revisioni critiche, polemiche e sarcasmi intellettuali, ma comunque sempre simbolo universale della pittura, punto di riferimento incontestabile per l’arte di tutti i tempi.

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SALA DELLE ASSE – Castello Sforzesco, Milano – Leonardo da Vinci

DISEGNI DI LEONARDO – Biblioteca Reale di Torino

DISEGNI DI LEONARDO – Galleria degli Uffizi a Firenze

DISEGNI DI LEONARDO – Gallerie dell’Accademia – Venezia

CODICE TRIVULZIANO – BIBLIOTECA DEL CASTELLO SFORZESCO a MILANO – Leonardo da Vinci

BIBLIOTECA AMBROSIANA, MILANO – GABINETTO NAZIONALE DELLE STAMPE E DEI DISEGNI – Leonardo da Vinci

DISEGNI IN EUROPA – Leonardo da Vinci

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