2 – MADONNA DEL GAROFANO – Leonardo da Vinci

MADONNA DEL GAROFANO (1490 circa)
Leonardo da Vinci (452–1519)
Alte Pinakothek, Monaco di Baviera
Olio su tavola cm 62 x 47,5

La Madonna del garofano della Alte Pinakothek di Monaco è da porre fra le opere giovanili di Leonardo, in una fase in cui egli è ancora in parte legato al suo alunnato presso la bottega di Andrea del Verrocchio, ma esprime già tutti quegli elementi di novità che caratterizzano il suo inconfondibile stile pittorico.

La Madonna, riccamente abbigliata ed acconciata secondo il gusto fiorentino del tempo, richiama alla mente figure femminili di Verrocchio e Botticelli. Tuttavia a Leonardo non interessano solo le apparenze superficiali delle vesti, dei “panneggi e delle capigliature arricciate; a lui piace indagare in profondità lo stato d’animo dei suoi personaggi. Il reciproco sguardo tra madre e figlio, lo scambio delle emozioni sono valorizzati anche dall’intrecciarsi dei gesti che in Leonardo sono la rappresentazione visibile degli affetti. Sappiamo che il pittore era particolarmente interessato allo studio dei movimenti del corpo come espressione dei moti dell’animo. Questa ricerca é ancora più approfondita nella giovanile Madonna Benois, oggi a San Pietroburgo. Nella Madonna del garofano il Bambino Gesù ha un moto spontaneo delle braccia e delle gambe veramente naturale e istintivo; il suo corpo ruota nello spazio e nella luce e, come tutto il resto del quadro, non è vincolato rigidamente dalle leggi della prospettiva geometrica. Le due figure sono collocate in un interno dal quale, attraverso due bifore dalle esili colonnine, si scorge un paesaggio montuoso avvolto in una foschia densa e in una luce dai toni caldi. La stessa luce e la stessa atmosfera penetrano nella camera e avvolgono le figure, sfumano i contorni, ammorbidiscono le linee dei panneggi. È uno dei primi esempi della rivoluzione che Leonardo sta operando in pittura: rappresentare l’aria che circola tra le cose mediante la tecnica dello “sfumato”.

Non conosciamo la provenienza antica di questo dipinto che pervenne alla sede attuale nel 1886 dalla collezione del dottor Haug di Günzburg. Fu subito esposto come opera di Leonardo risalente al primo periodo fiorentino. La data di esecuzione è da collocare probabilmente intorno alla metà degli anni Settanta del Quattrocento, dopo l’Annunciazione della Galleria degli Uffizi, e prima dell’incompiuta Adorazione dei Magi per la chiesa di San Donato a Scopeto, oggi agli Uffizi, degli anni 1481-1482.

La grandezza di Leonardo secondo Vasari

Alcuni fra i caratteri innovativi della pittura leonardesca che abbiamo notato nella Madonna del garofano furono già individuati da Giorgio Vasari nel proemio alla terza parte delle sue Vite degli artisti. Vasari afferma che Leonardo dette inizio alla terza maniera, o maniera moderna, nel campo della pittura, poiché supera lo stile asciutto e tagliente dei maestri del Quattrocento e uni la perfezione del disegno alla capacità di osservare ed imitare con sottigliezza le cose della natura. Ma soprattutto, a detta del biografo, Leonardo fu grande poiché seppe infondere veramente nelle sue figure il movimento ed il respiro.

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