LA DECIMA ARTE – IL CINEMA

La tecnica di proiezione di un film con il cinematografo Lumière

LA DECIMA ARTE

 IL CINEMA

La sera del 28 dicembre 1895, in un sotterraneo del Grand Café in Boulevard des Capucines a Parigi, Louis Lumière presentava il suo “Cinematographe” (L’uscita dalle officine). Si vedevano operai e operaie lasciare frettolosamente e festosamente la fabbrica, seguiti dai padroni in carrozza e dai guardiani, che rinserravano i cancelli. Nulla più di questo, ma il successo fu travolgente. Al di là dell’entusiasmo provocato dalle rapide e “vive” immagini del film, gli spettatori avvertivano, consapevolmente o meno, di essere stati testimoni della nascita di un’arte e insieme di un’industria che avrebbero prodotto un clamoroso rivolgimento nel costume, nei gusti, nella cultura di masse sterminate di uomini: il cinema.

Non ci intratterremo qui sulla strada percorsa da una folla di ricercatori e sperimentatori – tra cui scienziati come Étienne Jules Marey (Beaune, 5 marzo 1830 – Parigi, 15 maggio 1904)  e il grande Edison che fabbricarono apparecchi capaci di riprodurre il movimento (e chiamati coi nomi più strani fenachistoscopi, zootropi, stroboscopi, ecc.). Il cinema, così come è oggi, è legato indissolubilmente al nome dei fratelli Auguste Marie Louis Nicolas Lumière (Besançon, 19 ottobre 1862 – Lione, 10 aprile 1954) e Louis Jean Lumière (Besançon, 5 ottobre 1864 – Bandol, 6 giugno 1948).
Ma lasciamo a un insigne storico del cinema, il francese Georges Sadoul, il compito di illustrarci i primi passi della “decima arte“.


GLI INIZI DEL CINEMA

La perfezione tecnica dell’apparecchio di Louis Lumière ebbe senza dubbio gran parte nel suo successo. Ma fu il soggetto dei suoi film ad attirare le folle. L’apparecchio di Edison, greve e ingombrante, era rimasto confinato nel teatro di posa e le scene, staccate dalla vita, restavano astratte. L’apparecchio di Lumière era invece maneggevole come quello di un fotografo dilettante; puntandolo sulle scene abituali della sua vita familiare, di fabbrica, di viaggio, di campagna, Lumière dimostrò per la prima volta che il cinema era la macchina per riprodurre la vita. L’industriale lionese, che dirigeva una fabbrica importante, preparò in essa decine di operatori e li inviò poi nelle cinque parti del mondo dove già erano noti e apprezzati i suoi prodotti fotografici. Per merito di questi operatori, il cinematografo trionfò a Londra, Bruxelles, Madrid, Vienna, Messico, Berlino, Stoccolma, Pietroburgo, Mosca, Tokio, New York, Chicago, Calcutta….Capi di Stato, teste coronate, vollero posare dinanzi al nuovo apparecchio, facendogli così pubblicità, mentre le popolazioni poco evolute credevano di vedere nei primi film diabolici trucchi. Negli ultimi anni del XIX secolo, gli operatori di Lumière, realizzando in ogni parte del mondo migliaia di pellicole di 17 metri, crearono quasi senza pensarci i primi ‘generi’ di film: la cronaca cinematografica, i film di viaggio, le attualità, il documentario, le prime comiche.
Per Marey il film era stato uno strumento di ricerca scientifica; Edison lo trasformò in curiosità scientifica; Lumière ne fece un mezzo d’informazione e quasi d’istruzione. Toccò a Georges Méliès (1861-1938) farne uno spettacolo e una forma d’arte narrativa. Méliès, direttore di un teatro di varietà sui boulevards parigini, che aveva assistito alle prime rappresentazioni cinematografiche, comprese ben presto che il cinema doveva servirsi di tutti i mezzi usati dal teatro: attori, costumi, scenografie, truccatura, congegni meccanici, trucchi, soggetti, intrighi drammatici, ecc.
A Montreuil sous Bois, presso Parigi, fece costruire il primo teatro di posa, combinando la scena del teatro col laboratorio del fotografo. Le pellicole di Lumière non superavano il minuto di proiezione. Méliès fu il primo a fare film divisi in quadri e che duravano più di dieci minuti. Le sue prime opere furono “attualità ricostruite”, preannunzianti i nostri film storici e spettacoli fiabeschi a imitazione di quelli che si rappresentavano a teatro (Cenerentola, Barbablù, ecc.). Nei suoi primi film Méliès sfruttò non solo le risorse degli allestimenti teatrali, ma anche i trucchi fotografici: creò così i rudimenti della tecnica del film. Nel 1902, il trionfo del suo grande spettacolo fantastico ispirato a Jules Verne e a Herbert George Wells, “Il viaggio sulla luna”, assicurò il trionfo del cinema “messo in scena”. Méliès vendette decine di copie del film, specialmente in Inghilterra, dove in fiere e teatri di varietà il cinema si stava imponendo. In America il film fu contraffatto o meglio “controtipato” (1) da Edison e da diverse altre ditte che ne vendettero centinaia di copie. Il trionfo della regia alla Méliès – o se si vuole del “teatro fotografato” – non aveva tuttavia fatto sparire i film tipo Lumière e fu partendo da essi che in Inghilterra, verso il 1900, alcune piccole imprese, ancor più modeste di quella di Méliès, distaccandosi dalla concezione dei “quadri” successivi, realizzarono film drammatici all’aperto e crearono il montaggio (2), un mezzo d’espressione esclusivamente cinematografico. Si cominciarono a utilizzare in film drammatici il “primo piano” (3), la “carrellata” (4), le “sequenze” (5), lo svolgimento contemporaneo dell’azione in diversi luoghi; si creò così un nuovo genere cinematografico, drammatico o comico: l’inseguimento. (Georges Sadoul: “Il cinema”, Ed. Einaudi).

(1) il controtipo è un materiale fotosensibile utilizzato per ricavare da una negativa direttamente un’altra negativa (o da una positiva una copia negativa); con tale sistema si possono moltiplicare le copie di un film.
(2) operazione che consiste nel tagliare e poi riunire, incollandoli, i pezzi di pellicola impressionati, secondo un ordine dettato dalle esigenze artistiche.
(3) si ottiene riprendendo un oggetto, o un particolare di esso, a distanza ravvicinata, in modo che esso occupi la quasi totalità dello spazio del fotogramma, dell’inquacìratura.
(4) spostamento, sul piano orizzontale e in qualsiasi direzione, della macchina da presa (o della telecamera)
(5) serie di inquadrature relative a un determinato momento o episodio del film.

VEDI ANCHE . . .

INVENZIONI E SCOPERTE

INVENZIONE DELLA LAMPADINA

INVENZIONE DEL TELEFONO

LA DECIMA ARTE – IL CINEMA

CINEMA – Dall’arte muta al sonoro

CINEMA – L’AVVENTO DEL SONORO

LE PRIME SALE CINEMATOGRAFICHE

LE ORIGINI DEL CINEMA ITALIANO

FILM “COLOSSALI” – KOLOSSAL

CINEMA ITALIANO TRA LE DUE GUERRE

GRANDI INVENTORI

A – B – CD – E – F – G – H – I – J – K – L – MN – O – PRST – U – VW – X – Y – Z

.