FILIPPINO LIPPI

FILIPPINO LIPPI

Filippino Lippi (Prato, 1457 – Firenze, 1504), è stato un pittore italiano del Rinascimento. Con le linee inquiete e i colori talvolta scuri dei suoi ultimi lavori, fu un precursore del manierismo italiano. Il primo nome Filippino è un nome successivo utilizzato dagli storici dell’arte per distinguerlo dal padre. Ai suoi tempi si chiamava Filippo e si chiamava solo così.

Filippino Lippi, figlio di Filippo, riceve forse i primi rudimenti dell’arte da Fra Diamante, e a quindici anni è a Firenze con il Botticelli. Fra il 1484 e l’85, egli non si perita di compiere la decorazione della Cappella Brancacci nel Carmine, servendosi delle lezioni del Botticelli con una larghezza individuale di tecnica. Celebre per l’intensità religiosa dei visi è l’Apparizione della Vergine a San Bernardo (Firenze, Badia); Maria, diafana e delicatissima, è scortata da quattro angeli fatticci, sui quali può molto l’esempio di Fra Filippo e del Botticelli; il fragile e lungo corpo del monaco si flette come un giunco nell’ampiezza delle candide lane, e l’anima è tutta nel tremito d’esultanza del viso assorto e malato. Il ritrattista oggettivo supera il compositore che non sa fondere le scene, e che può avere il vanto di consigliare (San Paolo visita San Pietro) a Raffaello il San Paolo del cartone con la Predicazione in Efeso, ma non di dar lo spunto (Liberazione di San Pietro) per il maraviglioso affresco delle Stanze.

San Paolo visita San Pietro (1481-1482)
Filippino Lippi (1457–1504)
Affresco cm 230 x 88
Cappella Brancacci, Firenze

Dal 1488 al ’90, fu dipinta la Cappella Caraffa in Santa Maria sopra Minerva a Roma; la romanità frantesa vi imbarocchisce: gli atteggiamenti sforzati e l’incoerenza figurativa disgregano i gruppi. Sopra la trabeazione d’una spettacolosa architettura, due putti alzano le insignificanti tabelle ansate, e da una loggia a destra curiosano i popolani come in Dosso Dossi e  nel Veronese. Ritornato a Firenze, Filippino ultima (soltanto nel 1502) gli affreschi della Cappella Strozzi in Santa Maria Novella. I Fatti di San Filippo e di San Giovanni Battista trascendono alle più tormentate bizzarrie; l’esagerazione pantomimica deforma i tipi, e le anticaglie falsano l’antico.

Adorazione dei Magi (1496)
Filippino Lippi (1457–1504)
Tempera su tavola cm 258 x 243
Galleria degli Uffizi, Firenze

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