LA SCUOLA PADOVANA: ANDREA MANTEGNA

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La volta della Camera degli Sposi (Vedi scheda)

LA SCUOLA PADOVANA

ANDREA MANTEGNA

Andrea Mantegna (Isola di Carturo, 1431 – Mantova, 13 settembre 1506) è stato un pittore e incisore italiano. La sua pittura è influenzata dal suo impegno con le opere di scultura, in particolare dello scultore toscano Donatello.

La critica più recente annulla l’efficacia dell’insegnamento di Francesco Squarcione (1397-1468circa), il quale si deve credere un impresario di pittura e un collezionista ghiotto di guadagni. Le sue raccolte di disegni e gessi erano accessibili ai giovani volenterosi, e però l’artista che dipinge con stento e durezza due soli quadri (il polittico Lazzara del Museo Civico di Padova e la Madonna del Museo di Berlino), e che riunisce nella sua bottega centotrentasette allievi – DARIO DA TREVISO, MARCO ZOPPO e GIORGIO SCHIAVONÈ sono i più noti –  ha il merito di far propaganda dell’antico e d’incitare agli studi, compiuti con altro e più alto indirizzo, un uomo di genio. Andrea Mantegna, nato a Isola di Carturo (nel padovano), non ignora i realisti toscani – Paolo Uccello, Filippo Lippi e Andrea del Castagno -, ma si esercita intensamente sulle forme plastiche di Donatello e sulle statue classiche. A ventun anni finisce d’affrescare la Cappella Ovetari (Padova, Eremitani) in concorrenza di altri squarcioneschi, ma la vittoria rimane a lui, assicurandogli la fama. Il Battesimo d’Ermogene mostra la severità dello stile con la compostezza sovrumana delle figure hen distribuite nello spazio; e la Condanna di San Giacomo esprime la romanità dell’umanista che non si chiude nella calcolata freddezza dell’archeologo. Erode Agrippa siede sul trono fregiato di sfingi donatelliane e coperto di baldacchino; un arco di trionfo si leva compatto a destra; intorno al cancello di marmo stanno pochi soldati di guardia al martire ed un fanciullo reggistemma; a sinistra, una torva sentinella romana bilancia la composizione.

Miracolo di San Giacomo (1456 circa)
Andrea Mantegna (1431–1506)
Cappella Ovetari, Chiesa degli Eremitani, Padova

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Martirio di san Giacomo (1448-1450)
Andrea Mantegna (1431–1506)
Cappella Ovetari, Chiesa degli Eremitani, Padova

Nell’Andata di San Giacomo al supplizio, gli effetti prevalenti dell’immobilità sculturale cercano l’energia dinamica con la figura mossa diagonalmente a destra, e le linee prospettiche si abbassano verso una strada interna, esagerando l’illusione di chi guardi un proscenio dal sotto in su. Il santo che risana il paralitico fa stupire un armato di scorta, e nel giovane senza elmo, che, nel mezzo, sostiene lo scudo, è palese il ricordo del San Giorgio di Donatello; L’amicizia e la parentela con Jacopo Bellini modificano il languido colorito di Andrea che, nel 1459, è a Mantova, e vi decora la Camera degli Sposi (1465-1474). Alla balaustrata circolare del soffitto, aperto sul cielo, la scienza del prospettivista affaccia le gentildonne, i genietti, una negra, un pavone, e supera gli accorgimenti di Melozzo da Forli con l’annuncio del Correggio e quasi con la divinazione di Paolo Veronese e del Tiepolo.
Sulle pareti è rappresentata la famiglia e la corte del marchese Lodovico Gonzaga; notevole sopra gli altri episodi La designazione di Francesco a cardinale. L’intuito del ritrattista, che non subisce più il tormento della pura plasticità, e che si affida anche alle prime risorse del colore, può riuscire monotono nel preparare i gruppi, ma i tipi si immortalano nella pronta sicurezza dei tratti e negli sguardi imperterriti.

Trionfo di Cesare (1486-1492)
Nona tela, Giulio Cesare sul carro trionfale
Andrea Mantegna (1431–1506)
Hampton Court, Londra

Il Trionfo di Cesare (Hampton Court, Londra), colorito a tempera su nove tele, per il teatro del castello mantovano, è una processione eroica d’insegne, di stendardi, di trofei d’armi, di soldati vittoriosi e di prigionieri, di cavalli, di bovi e d’elefanti; da ultimo Cesare, incoronato dalla Vittoria, legge sullo scudo portogli da un paggio: “Veni, vidi, vici”. I quadri d’altare sono degni dei dipinti murali: dalla Madonna e Santi di San Zeno in Verona al San Giorgio delle RR. Gallerie di Venezia, e dalla Madonna della Vittoria (Parigi, Louvre), in una nicchia di verzura, alla Madonna in gloria e Santi (Milano, Raccolta Trivulzio), vera costellazione di teste angeliche.

CRISTO MORTO – Andrea Mantegna (Vedi scheda)

Poche scuole dell’Italia settentrionale si sottraggono al naturalismo del Mantegna, che si diffonde a Venezia con i VIVARINI ed i CRIVELLI, a Verona con FRANCESCO BENAGLIO ed i MORONE, nel Friuli con i DA TOLMEZZO, e nella Lombardia con GIROLAMO DA CREMONA e FRANCESCO MANTEGNA, figlio di Andrea.

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LA SCUOLA PADOVANA – Andrea Mantegna

IL PARNASO – MARTE E VENERE –  Andrea Mantegna

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CRISTO MORTO – Andrea Mantenga

CAMERA DEGLI SPOSI – Andrea Mantegna

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Continua…….

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